La ninfa Andromeda
Il titolo dell'ultima scultura Andromeda fa riferimento alla costellazione celeste quale simbolo dell'universo, del creato e quindi dell'energia che esso possiede. Il blocco di marmo pesa oltre 3 tonnellate, molti mi avevano consigliato di tagliarlo in pezzi più piccoli se non altro per rendere le sculture più facilmente trasportabili. Ma non me la sono sentita per una rara particolarità che lo contraddistingue: il blocco è frutto di un distacco naturale dalla parete della montagna. Difatti nella zona della spirale si vede una superficie rossiccia che ha permesso di tracciare le onde gravitazionali che dal centro della spirale investono il corpo della principessa salvata da Perseo.
Avendo una qualche formazione scientifica, ho tentato di tradurre in marmo le moderne concezioni sulla struttura della materia, ovvero che la realtà ultima è composta di onde e particelle in continuo movimento e che imprevedibilmente appaiono e scompaiono una volta ogni trilionesimo di secondo.
Le onde del mare, i capelli della ninfa, e perfino le curve del suo corpo, che appaiono e scompaiono fra le onde, vogliono esprimere la natura ondulatoria e in continuo movimento del nostro universo. Quale miglior metafora del mare come movimento continuo?
Mai pago dell’ alzare, increspare, frangere e spumeggiare delle onde, il mare impresso nel marmo conserva intatto la potenza evocativa del movimento fino a dare vita e dinamica alla pietra inerte e fredda.
Rivisitando alcune antiche nozioni mi è sembrato di scoprire perfino nelle formule matematiche un ammirevole aspetto estetico, difatti vorrei imprimere sul lato anteriore del blocco di marmo l'equazione di Maxwell di descrizione delle onde elettromagnetiche. Sono convinto che anche i simboli matematici possono avere una loro declinazione artistica a cominciare dal simbolo delle derivate parziali.
Lasciamo poi allo spettatore l’interpretazione di questo figurativo astratto.